domenica, gennaio 27, 2008

Ci sono quelle giornate cosi' nitide, ma cosi' nitide, che appena ti svegli non puoi fare a meno di uscire a respirarle a fondo.
Sabato mattina, sono le 10.30 am, 0° e una luce pazzesca.
Colazione veloce, un po' di stretching "alla bona" e via con tutina, doppi calzini, giubbotto antivento, casco, borraccia con due dita d'acqua e il fedele IPod.Mi dimentico i guanti, magari inconsapevolmente, magari perche' proprio non li sopporto, seppur patisca un freddo cane alle povere falangi/falangine/falangette.
E' da qualche giorno che mi fumano le palle per l'ennesima caduta del Governo. E qui il discorso sarebbe lungo, retorico, gia'detto, ma soprattutto inconcludente a livello pratico.
Piu' che altro mi sento defraudata del mio diritto di scelta, non volendo votare una destra indefinibile se non con qualche parolaccia e bestemmia, e non potendo votare una sinistra che non riesce a far pace con se stessa, con i suoi cervelli, con i suoi piccoli interessi di potere, sia all'estrema sinistra che alla sinistra (ma l'UDEUR puo' considerarsi sinistra??Via non scherziamo...) piu' centrale. E questo non e' tollerabile.
E siccome l'unico rimedio, oltre ad incazzarsi e a pensare di non andare piu' a votare, e' affrontare la questione, anzi "passarci in mezzo", come suggeriva il vecchio Frost, ecco che per stimolare le mie provate endorfine e riacquistare un po' di serenita' nel frattempo, inforco la bici.
Le prime due canzoni, nemmeno a farlo apposta, sono "Don't u worry about a thing" (versione salsa) e "Don't stop me now" dei Queen. Via, si inizia bene.
Tuttavia vivo lo smacco di chi non si allena da qualche mese, e di conseguenza tutti, ma proprio tutti, mi passano allegramente.
"Toh-mi dico-oggi non ho incontrato il solito vecchino (o forse e' Savoldelli travestito?) di un'ottantina d'anni che mi si accosta e mi urla negli orecchi:"Ciao Bella! Via su, vieni dietro a me! Andiamo?"
Nemmeno l'IPod riesce a risparmiarmi l'umiliazione, e allora dato che e' troppo simpatico, mi tocca fargli un sorriso da cane bastonato e a rifiutare l'invito...
Perlomeno stamani sono stata graziata:-)
Arrivo al Passo dei Pecorai e torno indietro, e nemmeno facendomi la salita de Le Bolle: quindi proprio una passeggiatina sfigata, sfigata. Ma e' giusto per riprendere un po' il ritmo.
Preparandomi in vista dei 6 km di salita da Greve al Passo del Sugame, ma non fatti cosi' e cosi', arrivandoci con la lingua penzoloni: voglio ritornare a farli con una certa nonchalance, superando il cippo del km 6 con un sorriso da parte a parte e con la fatidica parola che ormai mi accompagna dopo ogni sforzo fatto bene, sortendo un effetto taumaturgico e liberatorio: MERDA!

SI