mercoledì, novembre 30, 2005

TRIBE THE WORLD



Innanzitutto ciao a tutti voi...
Anche se a me sembra di conoscervi tutti da tempo grazie ai racconti di Silvia e Fabio nelle nostre serate a 6 occhi e 4 palle...
In realtà questa è la prima volta che ci si vede (si fa per dire) su questi monitors, dato che io... eccezione fatta per qualche incursione dimostrativa dei sopracitati "TRAPIANTATORI DI SCROTI" e la sera in cui abbiamo creato il blog, non mi sono più fatto vivo.
Ci tengo a spiegare che in massima parte la mia inesistente presenza qui, è dovuta a un lavoro di M...A che mi sta assorbendo l'anima, ma è anche vero che la mia proverbiale pigrizia e un pizzico di avversita al PC fanno il resto.
Comunque questa sera sono disceso fra di voi "UMILI MORTALI" per portarvi il mio verbo, e visto che purtroppo sempre causa eccessivo lavoro questa sera ho bidonato sia il consueto incontro con SI e FA e per fortuna anche la CENA PRENATALIZIA AZIENDALE per il terzo anno di fila......ho pensato di farvi un saluto, e di far venire una sincope a gli altri 2 che di sicuro non si aspettano un mio post.
Ma tornando alla mia DISCESA TERRESTRE vorrei appunto "proferire il mio verbo" prima che voi proferiate qualche AGGETTIVO nei miei confronti... e quindi voglio farvi una domanda storica che ci riporta al titolo stesso del post.
Tribalizzare il mondo infatti sarebbe il mio sogno, ovviamente non intendo riempirlo di tribali... ma far si che come dovrebbe essere fin dall'inizio dei tempi, ogni essere umano si renda conto nel profondo di se stesso che il mondo è un unica enorme tribù, e che nessuna differenza raziale possa più considerarsi tale, dato che ogni singolo pensiero oggi si forma in "RETE" e tramite di essa in un istante fa il giro del globo per poi tornare al suo punto di origine rinnovato, rinforzato e nobilitato da un'infinità di altre sinapsi collegate quasi a livello empatico, dato che condividono dolori e gioie di tutte le culture.
Quindi la domanda che mi pongo e che vi pongo e questa: oltre a cercare di sfruttare la "RETE" e ad ascoltare i grandi e preziosi "DISINFORMATORI" come Beppe Grillo (al quale se mai dovesse capitare su queste pagine porgo un profondo inchino spirituale...) che ci fanno capire come provare con piccoli gesti a BYPASSARE il potere dalle sporche mani di pochi a quelle delle masse, non sarebbe anche l'ora di provare a togliere al potere la armi con cui ci ha solitamente soggiogato?
Cosa accadrebbe se nello stesso istante tutte le persone del pianeta abbandonassero i loro dogmi religiosi? i loro dogmi consumistici? le loro ambizioni personali, e si dedicassero gli uni agli altri senza pretese?
Forse qualcuno pensa che sarebbe il caos, e sicuramente può essere un'utopia, ma se ciò accadesse davvero io penso che l'uomo toccherebbe in un istante la sua "DIVINITA' INTERIORE" e da quel momento niente e nessuno potrebbe più allontanarlo dalla sua "TRIBù ALLARGATA" voi cosa ne dite?

Ciao a tutti
e scusate la palla

SIM

venerdì, novembre 25, 2005

UN MERCOLEDI' DA LEONI...


Mercoledi' sera, ore 22.
Finalmente dopo un paio di settimane di forzata lontananza, per motivi di lavoro (diciamo cosi'va'..), riusciamo ad incontrarci tutti e 3. Luogo deputato da qualche anno: casa di Simone, eccetto rare eccezioni.
Il Mercoledi' di solito e' sacro,tema libero. Contiene tutto: dalla "ciaccola" (slang toscano per dire chiacchierata+gossip), al cazzeggio, all'internet technology, alla poesia, alle angherie lavorative, ai progetti, alla MUSICA, alle ns macchine fotografiche...E ieri purtroppo anche qualche bestemmia in piu' del solito.
Fabio li' nell'ingresso con ancora il piumino addosso che ci mostra il suo marsupio totalmente vuoto: derubato nella sua ditta, probabilmente da qualcuno all'interno ( e lui un'idea se l'e'fatta abbastanza nitida). E purtroppo un portafogli fresco di riscossione, graziandogli la nuova macchina digitale e il portatile proprio li' accanto..)
Con un'espressione ancora basita+incazzata+omicida, sorseggia il caffeino che gli abbiamo somministrato (ma forse sarebbe stato meglio offrirgli una tisana:-) e ci racconta nei minimi dettagli, buttando fuori un po' di quella negativita' covata a livello di fegato. Cicchino (v.sigaretta)immediato dopo il caffe' (eccetto io che non fumo)in terrazza con la mite temperatura di 0° o giu' di li', e io ringrazio avvolta nel mio cappottino grigio pepe:3 pinguini coglioni. Discorriamo in maniera amena di varie possibilita' punitive per il furto: tipo avvelenamento da botulino (per saperne di piu' contattare direttamente Fabio..), bruciargli la macchina, messaggio mafioso con simil testa di animale davanti casa e altre belle cosine. Si sottovaluta sempre il forte input positivo che ti arriva alle sinapsi quando mediti su certe azioni dopo un torto:-)
We recommend it!
Simone alle prese con la stagione piu' dura e caotica al lavoro, all'interno di un cacchio di centro commerciale che e' SEMPRE aperto,un'azienda che pullula di gente fascistona+arrivista+gaghina (v.giovane essere umano il cui pensiero principale e' quello di scaricare l'ultima suoneria cool sul cellulare),e aggiungerei parecchio incompetenti, con doppi turni, la frenesia del Natale consumista servito su plasma 42". E con l'auto-determinazione di "alzare le tende" appena possibile, con un lavoro migliore, nel senso di qualita' di vita.
Io con un pomeriggio trascorso dalla mi' nonna(scusate la licenza), 91 anni,pimpante ma un po' rincoglionita da un paio d'anni, con tracce di Alzheimer in qua e in la', che da' il tormento "intellettuale" alla mi'zia convivente, 80 anni, 37 kg,glaucoma sotto controllo, con ansia perenne e ulcera cronica. Dopo la "merendina" d'obbligo delle 4 con pasta dolce e vinsantino, ecco che inizia il racconto in varie puntate del film che vede tutti i giorni attaccata alla sua finestra preferita, col radiatore a valvola e lo sguardo un po' vago.Bambini che saltano sui tetti, operai e muratori che lavorano di buona lena sui palazzi dirimpettai, anche oggi che ha nevicato e piove da far paura, e loro sempre li'imperterriti, e saltellano anche loro come acrobati..Nessuno di noi ha mai visto nulla, ne' bambini, ne' operai; all'inizio si provava a farla ragionare, ma non c'e' discorso che tenga: Loro sono li', stop.
Quindi ora ci si fa raccontare che fanno, come sono vestiti,che hanno mangiato nella pausa pranzo...Le descrizioni sono minuziose;fantastico, e' un salto in una vita parallela che non fa male a nessuno.Magari a 91 anni ha iniziato semplicemente a sfruttare il "terzo occhio".Intanto ci si fa delle grasse risate con la nonna e chi se ne frega!
Think Different mi dico.
Ore 1. Fabio si arrende dopo giornate in cui ha dormito un paio d'ore per notte, Simo che di media ha un fegato grosso cosi' e notti quasi in bianco e io che invece dormo bene, dall'aspetto gaio ma perseguitata da grosse lotte interiori (:-D)
Il Trio Temerario terra' duro

SI

sabato, novembre 19, 2005

UMANO NON UMANO


Estratto dal National Geographic(ediz originale)del mese di Novembre, un articolo di approfondimento di Joel Aschenbach:

"La scienza prova sempre a ridimensionare la razza umana..Ecco qui un altra teoria della stessa specie: La maggior parte delle nostre cellule non sono umane, ma essenzialmente microbi...
Includono infinitesimali creature che viste al microscopio hanno l'aspetto di mostri da cinema horror....
Noi siamo un composto di specie; abbiamo cellule umane,ma ce ne sono dieci volte di piu'che corrispondono ai microbi...
Quindi la domanda sorge spontanea: cosa significa essere umano? Certamente le molecole d'acqua che ci compongono non lo sono;si potrebbe dire che il DNA lo sia, ma questo porta ad un altro discorso che ridimensiona il ragionamento, dato che abbiamo gli stessi geni di molti animali...
Contando i microbi, possiamo affermare che la maggior parte delle nostre info genetiche sono non umane...
Non conosciamo la maggior parte di questi microbi..
Ogni porzione di DNA ne ospita tra 500 e 1000 specie, con una media di 8000 sottospecie...
Questa varieta' varia da un individuo ad un altro, e' un patrimonio unico come un 'impronta digitale...
Noi semplicemente ci evolviamo con queste ignote presenze; mentre ogni gruppo di microbi porta avanti la sua sopravvivenza, allo stesso tempo concorre all'evoluzione dell'intero organismo, come una strategica allenza: I microbi ci aiutano a digerire, a produrre vitamine e a tenere alla larga le malattie ad esempio...
E' una simbiosi tra mammiferi e microbi antica qualche migliaio di anni..."

E la domanda inquietante finale: "Che succederebbe se scoprissimo che la nostra intera evoluzione e' un mero effetto collaterale delle esigenze dei microbi?"

Ai posteri l'ardua sentenza.

SI

mercoledì, novembre 16, 2005

UNA BRUTTA GIORNATA


Per ora siamo obbligati a subire, ma lo spiraglio di luce c'e'...Eccome se c'e'...

SI

domenica, novembre 13, 2005

"REALTA'"?

cosa può essere definito reale? Più di tutto quello che accade, la cosa che mi atterrisce di più è che ti creano il dubbio che qualcosa che hai visto o sentito no sia mai accaduto.
Continuano a trattarci da ebeti, stupidi bambinoni, visionari mediatici.
Qulcuno che non voleva la guerra, i riciclati poilitici, i volta gabbana, i politici "tutti" e l'informazione al servizio.
Ascolto il radio giornale alle 5,00 del mattino, lo riascolto alle 5,30 poi alle 6,00 e le notizie cambiano, si trasformano o addirittura SPARISCONO. Più ci si avvicina alla fascia d'ascolto maggiore, più le notizie si trasformano.
Non lasciamoci abbindolare, sia quello che è pro o contro e tutto manipolato, sempre e comunque distorto da chiunque ne faccia il proprio uso, che sia politico, economico, sportivo, medico, lavorativo, sociale etc...
Io, intanto, cerco di migliorare me stesso, e tanto ancora devo fare, convinto dal fatto che se riuscirò ad essere migliore, qualcosa di buono riuscirò a trasmettere a chi mi avrà vicino.
Se potete, fatelo anche voi.

FA

mercoledì, novembre 09, 2005

BOTTONI e THINK DIFFERENT!


"La Storia dei Bottoni"
Da ragazzino, 10 anni o poco più, si giocava a “rizzino”. A quell’epoca a Peretola, da noi, c’era solo la via di Peretola che era asfaltata, poi il resto erano tutte strade sterrate. Quindi vicino alle fosse che passavano c’erano quei 20 centimetri di terreno che era terra libera, senza sassi. Noi giocavamo in questi pezzetti di terreno, si giocava a rizzino, cioè si rizzavano con la terra questi bottoni e si giocava. Usavamo le vecchie monete. Per esempio io avevo un’aquila francese, la chiamavo “la mia aquilina”, era leggera e veloce, si lanciava proprio bene. C’era l’Umberto I, insomma questi gettoni che erano ormai fuori corso.
Giocavo così bene che ero ingaggiato dai giovanotti. “Gioca per noi – mi dicevano – se vinci una lira noi ti diamo il 30%”, allora guadagnavo 30 centesimi. Ne ho vinte diverse di queste lire, però vincevo molto i bottoni, perché giocavo a bottoni. Ai bottoni si dava anche un valore: se erano di madreperla, per esempio, si diceva: “Questo te lo cambio, vale 5 bottoni normali”. Io gli davo 5 bottoni e prendevo quello di madreperla. Fatto sta che a forza di giocare io, in casa mia, ricordo di aver messo nel cassettone una scatola da scarpe piena di bottoni che avevo vinto. Poi, continuando a giocare, arrivai a possedere due scatole piene di bottoni!
Andando avanti arriva la guerra, la liberazione di Firenze, e noi no. Avemmo 20 giorni di bombardamenti con 47 morti, e la mia casa andò per aria. Nell’andare per aria, prima ci fu un gran fumo, poi la gente cominciò a dire: “Che c’è? Che succede? C’è la grandine”. Il tempo era bello e c’era un rumore come ci fosse la grandine. Fatto sta che questi bottoni, che erano saltati in aria, cascavano sui tetti tutto intorno e facevano “Tin tin tin” da tutte le parti. Così sono andati a finire i miei bottoni.
Dove siete andati a stare dopo?
Dopo s’andò a stare in una stanza, un magazzino, non c’era altro in quel momento, in un interno che era chiamato il purgatorio. Ecco, io andai a stare nel purgatorio.
E’ chiaro, perché avevi mandato a casa la gente coi pantaloni in mano...
Sì, ecco, la soddisfazione era anche questa, che molti ragazzi quando andavano a casa non avevano più neanche i bottoni delle mutande (perché si giocava d’azzardo!). E lì era il purgatorio perché in quell’interno tirava un vento, un tramontanino sempre fisso, per cui era un freddo cane. La gente chiedeva “Indò tu stai?” “Sto nel purgatorio!”.
Ecco questo è il fatto. Quindi, la soddisfazione di dire che ho vinto tanti bottoni, che non ne ho ricavato nulla, ho vinto anche un po’ di soldini (30 centesimi per una lira), e sono stato poi senza casa e al purgatorio.

SI
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Storia raccontata da Ugo Bencini, classe 1924, raccolta e trascritta da Gabriella Congedo, direttore "In Chianti" (v.sezione links)